Il counselor olistico vede l’altro come un essere spirituale che sta vivendo un’esperienza umana, non una persona dotata di una mente-razionale e un corpo-macchina. Al counselor olistico si può rivolgere qualsiasi persona che stia attraversando un momento particolare oppure fronteggiando una situazione che porta disequilibrio. In questo caso, anziché fare terapia, ci si può può rivolgere al counselor che promuove un nuovo punto di vista, una nuova angolatura del problema che dischiude nuovi spazi e nuove aperture. Troppo spesso non ci si guarda con amore, perché ci si giudica o si sono incorporati schemi svalutanti…invece ci sono sempre potenzialità, capacità, forza e talenti da riconoscere e scoprire.

Definizione del Counseling dell’Université Européenne Jean Monnet

L’ attività professionale (più comunemente detta di counselling) tende ad indirizzare, sostenere e sviluppare le potenzialità del cliente, promuovendone atteggiamenti attivi, propositivi e stimolando le capacità di scelta. Si occupa di problemi non specifici (prendere decisioni, miglioramento delle relazioni) e contestualmente circoscritti (famiglia, lavoro, scuola). Pertanto non costituisce e non sostituisce in alcun modo attività di psicoterapia o arte medica, escludendo la patologia come settore di intervento diretto. Sarà dovere del professionista, quello di interrompere la propria attività ed indirizzare il cliente ad eventuali professionisti sanitari, che siano psicologi o psicoterapeuti, nel caso in cui il cliente manifesti la volontà di ottenere trattamenti riservati a tali professionisti o lamenti o manifesti evidenti segnali in cui si possa ritenere la necessità di intervento di coloro.